Artista

I NUMI

1969-70
Giuseppe Barbieri (chitarra, voce)
Aldo Tagliaferri (chitarra, voce)
Tony Galante (tastiere)
Paolo Buccelli (basso, chitarra)
Furio Sollazzi (batteria)

1971
Roberto Tava (chitarra, voce)
Mario Rognoni (chitarra, voce)
Beppe Tiranzoni (tastiere, voce)
Paolo Buccelli (basso, chitarra, voce)
Furio Sollazzi (batteria)

1972
Tava esce, sostituito da
Paolo Fabbri (sax, flauto)

1975
Marco Pazzi (chitarra, voce)
Mario Rognoni (chitarra, voce)
Beppe Tiranzoni (tastiere, voce)
Carlo Gatti (tastiere, voce)
Paolo Buccelli (basso, chitarra)
Furio Sollazzi (batteria)

I Numi, formati a Pavia nel 1967 dai gruppi beat locali Gli Spettri, I Solitari e Gli Imprevisti hanno pubblicato un solo album nel 1971 per la piccola etichetta Polaris (la stessa dei Teoremi). Il gruppo suonava molte cover di brani di Free, Deep Purple, Grand Funk Railroad dal vivo.

L'album, con una copertina molto bella, contiene per lo più canzoni, con atmosfere melodiche e sognanti e bei testi del compositore Guido Bolzoni. Quest'ultimo aveva lavorato con alcuni nomi importanti della musica italiana, come Mina, ed aveva anche pubblicato un album da solo, Happening, nel 1969 sotto il nome di Guido.
Alcune influenze straniere sono avvertibili nello stile chitarristico di Mario Rognoni (soprannominato Carlos per la sua abilità nell'imitare lo stile di Santana), ma il suono del gruppo è molto lontano da King Crimson o altri gruppi inglesi e più in stile melodico, l'unico brano che si discosta dal genere dominante è il primo, Alpha ralpha boulevard (cantato da Bolzoni, pur non facendo parte del gruppo).

Un nuovo componente, il sassofonista/flautista Paolo Fabbri, si unì al gruppo subito dopo l'uscita dell'LP (Fabbri aveva già preso parte alla registrazione del disco come ospite), a sostituire uno dei chitarristi, e questa formazione fece molti concerti suonando anche al Festival di Re Nudo a Zerbo nel 1972, uno degli eventi musicali di quell'anno.

Il gruppo si sciolse più tardi nello stesso anno, quando il batterista Sollazzi lasciò per suonare nel gruppo di Lucio Dalla. Lo stesso musicista formò poi un gruppo chiamato Corte dei Miracoli (da non confondere con il celebre gruppo di Savona con lo stesso nome) di cui fecero parte anche altri due ex-Numi, Buccelli e Tiranzoni.

Intorno allo stesso nucleo venne riformata una nuova edizione dei Numi nel 1975, stavolta con due tastieristi ed uno stile più sinfonico ed ambizioso. La formazione compose un lavoro elaborato, intitolato Storia di Zero, che venne suonato al Teatro Fraschini di Pavia ed è stato pubblicato in tiratura limitata in CD nel 1993. 
La lunga suite, che comprende delle buone parti di genere prog sinfonico insieme a frammenti di cover di Beatles, Moody Blues ed altri, è un ascolto interessante, anche se un po' frammentario. Il CD contiene anche una buona jam dal vivo della formazione del 1972.

Altre riunioni sono avvenute nel 1979, con il seguito di Storia di Zeno, un'altra suite intitolata 2079, ma anche questo gruppo (comprendente una sezione fiati con l'ex-Maxophone Maurizio Bianchini) ha avuto una brevissima vita, e ancora nel 1990 quando venne pubblicato un libro sulla storia dei gruppi rock di Pavia.

Il batterista Sollazzi, il cui cognome venne erroneamente scritto Solazzi sulla copertina dell'LP, ha suonato per anni in una cover-band dei Beatles dal nome Back To The Beatles (con due CD, Rubber songs nel 1995 e Beatle-Sconcerto nel 1998) con il bassista dei Numi Paolo Buccelli ed il chitarrista Aldo Tagliaferri che fece parte della prima formazione del gruppo, ed è ancora molto attivo nel campo musicale con libri, recensioni su giornali ed organizzazione di concerti. Lo stesso Sollazzi ha pubblicato nel 2016 un CD retrospettivo intitolato I Numi, contenente per la maggior parte materiale inedito del gruppo risalente agli anni '70 e alle reunion successive.
Il tastierista Beppe Tiranzoni entrò nei Profeti intorno al 1974 e ha poi continuato a suonare in vari gruppi di pop melodico.

 

LP
Alpha ralpha boulevard Polaris (POL BP 708) 1971 copertina apribile laminata
  AMS/BTF (AMS LP 142) 2018 ristampa dell'album del 1971 con copertina apribile


CD
Alpha ralpha boulevard Vinyl Magic (VM 033) 1993 ristampa dell'album del 1971 - fuori catalogo
  Akarma (AK 1032) 2002 come sopra con copertina apribile mini-LP
  AMS/BTF (AMS 117) 2007 nuova ristampa dell'album del 1971 con copertina apribile mini-LP
Storia di zero Minotauro (NU 1) 1993 mini-copertina apribile con base in metallo - 500 copie
registrazioni dal vivo del 1972 e 1975 con brani totalmente inediti
I Numi Paviaphone (1) 2016 uscito in 50 copie, contiene varie registrazioni dal vivo e in studio tra il 1971 e il 2008


PARTECIPAZIONE A RACCOLTE DI ARTISTI VARI
Italian Prog bonus CD (con Intro e Infiniti mondi nel fuoco della vita) AMS/BTF (AMS CD 100) 2008 due brani inediti - compilation allegata al libro ItalianProg


SINGOLI PROMOZIONALI E DA JUKEBOX
(con copertina neutra)
325 Polaris (JP-2 - JB 708) 1972 singolo jukebox tratto da Alpha ralpha boulevard
sul retro Diana Lety/Solo noi (Holy man)

 

GUIDO (BOLZONI)

LP
Happening Luv (8800) 1969 distribuito dalla Ariston

 

 

Alpha ralpha boulevard è un album estremamente raro. Solo 1000 copie ne vennero stampate.
L'album ha una copertina apribile laminata ed uscì per la Polaris, piccola etichetta indipendente di Milano, di proprietà del cantante degli anni '50 Bruno Pallesi, che realizzò anche il 45 giri e l'LP dei Teoremi.
Come era abbastanza comune all'epoca, l'album è uscito anche in musicassetta, n.POL 708A.

L’LP è stato ristampato in vinile per la prima volta nel 2018 e non ne esistono falsi.

Due diverse ristampe in CD sono attualmente disponibili, la prima del 1993 della Vinyl Magic ed una più recente, con mini-copertina apribile prodotta dalla Akarma nel 2002.

Il CD Storia di zero è uscito nel 1993 in tiratura limitata di 500 copie per l'etichetta Minotauro, ed è contenuto in una bella mini-copertina apribile di formato più grande del normale, con il CD tenuto da una basetta metallica. Il CD è oggi molto difficile da reperire.

Il CD del 2016, I Numi, primo volume della serie Paviaphone realizzato in sole 50 copie, contiene estratti da Storia di zero e inediti dal vivo registrati nel 1972 e nelle reunion del 1990 e 2008 oltre a un inedito in studio del 1971 e una suite di 22 minuti del 1976.

Alpha ralpha boulevard - LP, copertina aperta

etichetta dell'LP 

Storia di Zero - CD 

I Numi - CD 

Guido - Happening, LP 

 



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1972 live - 1 1972 live - 2

 

 

 

Intervista con Furio Sollazzi, di Augusto Croce, maggio 2003

1-Come siete entrati in contatto con l'etichetta Polaris ?

Attraverso il padre del nostro tastierista Beppe Tiranzoni, incontrammo Mario Battaini. Lui era un tastierista e fisarmonicista professionista, aveva appena suonato con Adriano Celentano, e con il nome di The Duke of Burlington aveva appena avuto un successo internazionale con Flash. The Duke of Burlington era una "one-man band", lui suonava tutti gli strumenti, compreso il famoso "piano preparato", ma la casa discografica mise insieme un gruppo di musicisti che suonavano in playback nelle apparizioni televisive.
Battaini venne a vederci suonare a Lodi, al Napoleon Club, e scoprì che avevamo qualcosa di speciale, così ci presentò a Bruno Pallesi. Bruno era stato un cantante famoso negli anni '50, aveva anche partecipato a qualche Festival di Sanremo, ma pur essendo un cantante all'antica, aveva idee chiarissime su come doveva suonare un gruppo negli anni '70, e così ci mise sotto contratto con la sua etichetta Polaris.

2-E come è nata la collaborazione con Guido Bolzoni?

Guido, oltre ad essere uno dei più interessanti cantautori della fine degli anni '60, è stato per me un amico ed un maestro di vita. Un intellettuale che veniva dal sud (era di Termoli, anche se viveva a Lecco), studiava all'Università di Pavia, per una laurea in medicina che cercava di rimandare il più possibile, non essendo interessato a lavorare come medico, cosa che fece più tardi, per essere più vicino alla moglie e al figlio a Lecco, dove è morto per un edema polmonare sul pavimento di casa nel 1995.
Era un personaggio eclettico ed istrionico, gli piaceva riunire tutti gli amici sul tappeto di casa sua per bere, ascoltare musica, parlare di cinema e libri (è stato lui a farmi conoscere Tolkien, Potocki, Cordwainer Smith, Dick, Borges e tanti altri).
Aveva una bella acustica Gibson Dove, che aveva riportato a casa dal suo tour in Svezia con Dario Fo, ed il suo genio era visibile esteriormente dal fatto di avere un occhio marrone ed uno azzurro, come David Bowie.
Happening, il suo LP pubblicato sull'etichetta Luv di Bruno Lauzi, fu prodotto male, ma era ricco di idee.
Quando ci dissero che il nostro album doveva contenere tutte composizioni originali, meno di un mese prima di registrarlo, noi fummo presi dal panico, e Guido disse "Dov'è il problema? Io ho tante canzoni, prendete quelle che volete". Così ci trovammo testi e canzoni pronte per essere arrangiate.
Quando Guido ascoltò la nostra versione di Alpha ralpha boulevard (il nome di una strada in un racconto di Cordwainer Smith), disse che avrebbe voluto cantarla lui, e così fece! Ha anche suonato la chitarra con il wah-wah in Furma Materiae Progredientis e un effetto vocale alla fine di San Miguel.
Un'intera suite composta da lui, ispirata al Signore degli anelli, non è mai uscita, e non sono mai riuscito a trovare i nastri con i provini che aveva registrato.
Tra le ultime cose che ha fatto, ci sono due canzoni che scrisse per Mina; ho avuto l'onore di suonare con lui nel demo-tape che registrò alla Basilica, lo studio personale di Mina, ed è stato un piacere vedere e sentire Mina che imparò perfettamente le canzoni al primo ascolto, incredibile! Queste canzoni, che Mina pubblicò più tardi, erano Caravelle e Rudy.

3-Il vostro album è uscito senza 45 giri, come venne pubblicizzato?

Questa è stata una decisione della nostra casa discografica, dicevano che eravamo un gruppo da album. Ma insieme con l'LP, fecero uscire un singolo da jukebox con una versione abbreviata di 325. Su di noi uscirono due pagine su Ciao Amici, la copertina di Musica & Dischi e recensioni su altre riviste. Alcuni brani dell'album vennero trasmesse alla radio dalla RAI e per sei settimane siamo stati nella classifica di Supersonic, ma non siamo riusciti a raggiungere Alto Gradimento.

4-Quante copie sono state stampate e vendute dell'LP?

1000 copie, tutte vendute per la fine dell'anno. Almeno 300 copie venero distribuite in promozione, e molte di queste spedite all'estero, ma non abbiamo mai ricevuto un soldo.

5-Chi ha scelto la copertina, che è considerata una delle più belle uscite in Italia negli anni '70?

L'abbiamo scelta tutti insieme, è stata una delle tante che il nostro grafico [Federico Krafft] ci aveva presentato.

6-Siete rimasti soddisfatti dell'album finito?

Bella domanda! Probabilmente avremmo voluto che avesse un suono diverso, in effetti è molto diverso da come era all'inizio!
Eravamo dei poveri giovani musicisti alla prima esperienza in uno studio di registrazione, e ci trovammo a Pero, nel grande studio della Saar, una specie di Abbey Road in un grande capannone industriale, e c'era anche il vecchio registratore 4 piste usato dai Beatles per Sgt.Pepper's! In quella situazione abbiamo dovuto combattere con Guido Lamorgese [citato sull'album come consulente musicale] una specie di "nazi-fondamentalista" con cui avevi sempre torto se non facevi quello che diceva lui. Cominciammo a discutere dopo appena dieci minuti!
Quando gli chiesi di collegare la Gibson SG ad una cassa Leslie mi guardò come se avesse visto un iguana sul tappetino del bagno!
Fortunatamente Mario Battaini ci appoggiò in tutte le nostre innovazioni, chitarre distorte, batteria rumorosa, l'uso di strumenti antichi come la spinetta e la celesta o il piano honky tonk, ci fece anche usare il "piano preparato" come aveva fatto sulla sua Flash [il singolo di successo di Duke of Burlington] e suonò anche alcune parti di tastiere.
Avevamo quattro giorni prenotati per la registrazione, e dovevamo fare tutto in così poco tempo.
Il problema si è presentato quando siamo tornati a casa con un acetato del disco: una voce fortissima in primo piano, basso inesistente (dicevano che avrebbe fatto saltare la puntina!), gtl altri strumenti tenuti molto bassi nel missaggio e un sacco di stranezze che lo facevano suonare terribile.
Quello che dico è tutto vero, giuro! Prendemmo subito la macchina, e tornammo a Pero, correndo nello studio dove trovammo lo sbalordito Lamorgese e ci barricammo chiudendo le porte. Paolo Fabbri, il flautista che era il più grosso e forte di tutti noi, restò fuori della porta, chiudendola a chiave. Poi telefonammo a Pallesi e gli dicemmo che il disco non sarebbe uscito in quel modo, e che volevamo che fosse rimissato, altrimenti tutti sarebbero rimasti con noi nello studio chiuso a chiave.
Alla fine Pallesi (piuttosto divertito, ci confessò poi) convinse Lamorgese a seguire le nostre istruzioni, pur aggiungendo ancora qualcosa di suo. Il risultato non fu proprio quello che avevamo in mente, ma molto migliore di prima.
Quando, alcuni mesi più tardi, ascoltai Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi, questo mi ha fatto piangere il cuore, era proprio il suono che cercavo! Guido era depresso come me, ma provò a consolarmi dicendo che non avevamo avuto i tempi e l'attrezzatura giusti.
Ho sempre avuto una specie di invidia e rancore per la PFM, ma è qualcosa di irrazionale che non dipende da loro, mi è capitato di suonare varie volte con Mauro Pagani a Pavia e a Milano, e non gliel'ho mai confessato.....

7-C'è stata l'influenza di altri gruppi italiani o stranieri nella vostra musica?

I gruppi progressivi italiani, soprattutto i primi come i Numi, erano tutti contemporanei, e non potevano dunque influenzarsi l'uno con l'altro. Questo è successo nella seconda ondata di gruppi italiani. Noi abbiamo suonato alcune volte con Battiato ed il Banco. Più tardi, ho apprezzato, insieme alla PFM, il Biglietto per l'Inferno, qualcosa delle Orme, gli Osanna, Il Balletto di Bronzo.
Al contrario le influenze straniere sono state forti e molto varie, ovviamente i Beatles, e poi Grand Funk Railroad, Free, Deep Purple, Three Dog Night, Santana, Cream, Hendrix, Chicago e (anche in questo caso sono ovvie) i King Crimson, Giles ha influenzato profondamente il mio modo di suonare la batteria, per esempio nell'introduzione di Alpha Ralpha
Genesis, Gentle Giant e Yes dovevano ancora arrivare.

8-Avete suonato in qualche festival con alcuni gruppi importanti?

Solo al Festival di Re Nudo a Zerbo, nel 1972. Come ho detto abbiamo suonato come spalla di Franco Battiato e del Banco e con parecchi gruppi stranieri come Curved Air, The Renegades, Patrick Samson. Dovevamo anche suonare con gli Atomic Rooster, ma Vincent Crane sparì con il furgone e i soldi, lasciando Palmer e l'altro a Villanterio!

9-C'era un cantante solista nei Numi?

No, non c'è mai stato un cantante solista nei gruppi in cui ho suonato.
Roberto Tava rappresentava il lato più melodico della nostra musica (e il meno interessante per i nostri gusti, lasciò il gruppo subito dopo l'uscita dell'album e fu sostituito da Paolo Fabbri), Mario Rognoni aveva la voce più particolare, era lui che cantava 325, e Buccelli la più versatile.

10-Le formazioni successive dei Numi hanno avuto sempre vita breve, come mai?

Non ci sono state vere e proprie nuove formazioni dei Numi, piuttosto amici provenienti da altri gruppi, che coinvolgevamo nei nostri progetti. E quando questi progetti finivano, lo stesso succedeva al gruppo!

11-Hai mai considerato di riformare il gruppo oggi, con l'interesse che c'è per il vecchio rock progressivo italiano?

Sì, nel 1990 ci abbiamo provato, quando venne pubblicato il mio libro, ma non era più la stessa cosa....
Ad ogni modo ben tre ex-Numi fanno parte dei Back To The Beatles, con me ci sono Paolo Buccelli e Aldo Tagliaferri, che era nella nostra prima formazione e lasciò il posto a Mario Rognoni subito prima della registrazione dell'album, una specie di Pete Best per noi....

12-Il vostro album è raro e costoso, come consideri il mercato del collezionismo musicale e l'interesse dall'estero per la musica italiana degli anni settanta?

Sono attratto e affascinato dall'interesse che molte persone dimostrano per quel genere musicale, soprattutto gli stranieri. Pensa che circa dieci anni fa, fui contattato da un tizio francese che stava presentando la sua tesi di laurea sulla musica progressiva italiana, e gli diedi informazioni ed una cassetta del nostro album.
Ho sempre pensato che quel magico periodo è stato bruciato troppo in fretta, sarebbe potuto durare più a lungo dando risultati migliori. 
Il mercato del collezionismo musicale è una cosa orribile, mi dà fastidio che certe persone possano approfittare del nostro lavoro di musicisti. D'altra parte, è eccitante pensare che ci siano persone nel mondo che si danno da fare duramente per trovare una copia del mio LP!!

 

Grazie mille a Furio Sollazzi per l'amichevole collaborazione, le utilissime informazioni, le foto ed un'esauriente intervista