Artista
THE PENNIES
Stefano Damia (voce, chitarra)
Enzo Giancaterina (chitarra, voce)
Alessandro Rossetti (tastiere, voce)
Massimo Valentini (basso, voce)
Alessandro Gramolini (batteria)
Un quintetto di Roma, The Pennies si formarono nel 1967.
Il gruppo realizzò il primo singolo
sulla piccola etichetta Mark Tre (appartenente alla It), una cover di The
boxer di Simon & Garfunkel.
Dopo un'intensa attività dal vivo, sia nei locali che in alcuni
festival, tra cui il 1° Festival Pop di Viareggio, il loro unico album uscì nel
marzo/aprile 1972,
interamente cantato in inglese e fortemente influenzato dalla musica pop/psichedelica inglese
della fine degli anni '60, ma passò inosservato.
Una delle canzoni dell'album, Photograph,
venne composta per loro da Amedeo Minghi, prima della sua carriera solista, ma Minghi non
ha mai fatto parte del gruppo. Il gruppo si sciolse proprio mentre stava
preparando la versione italiana del disco con l'aiuto di Minghi.
LP | |||
The five pennies opera | Mark Tre (ZSLK 55092) | 1972 | copertina apribile |
SINGOLI (con copertina) |
|||
Un minuto di libertà Lo sconfitto |
Mark Tre (ZK 50083) | 1971 | entrambi i brani inediti |
Album piuttosto raro, così l'unico 45 giri
del gruppo, The five pennies opera non è mai stato ristampato in vinile
né in CD. L'album venne stampato in 5000 copie, tutte vendute.
Non ci sono falsi, né edizioni estere.
Molti brani dell'album risultano composti da Dinamo (pseudonimo del compositore Gianni Marchetti). Alcuni di essi vennero inclusi qualche anno più tardi, nel 1975, nella colonna sonora del film Emanuelle e Françoise le sorelline del regista Joe D'Amato, e nei titoli di coda del film vengono attribuiti a "Joe Dynamo".
Qualche domanda ad Alessandro Rossetti, di Augusto Croce, settembre 2005
1-Cosa ricordi delle origini dei Pennies?
Posso dirti che il nostro gruppo nasce nel 1967, avevamo 18 anni ed eravamo
fissati con i Beatles; eravamo soprattutto amici con il sogno della
realizzazione di un disco nostro! Non avevamo nulla, strumenti rimediati, niente
amplificazione.
Poi pian piano, studiando, provando, ascoltando, siamo cresciuti un pochino e
abbiamo cominciato a suonare dentro le "cantine". A Roma in quegli
anni era un fiorire di cantine, dove i ragazzi si riunivano e facevano musica, la
passione era tanta. A Monte Mario c'era un gruppo di nostri amici che avevano
una cantina dove si incontravano durante la settimana e la domenica si ballava
con il giradischi, quelli furono i nostri primi fans.
Di ritorno da uno dei tanti festival che avevamo vinto, decisero che la cantina
si doveva chiamare "Pennies Club" in nostro onore e che noi eravamo i
soci onorari. Il sogno si avverava!
Lì, The Five Pennies sono nati e cresciuti. Poi la domenica si suonava e c'era
anche il pubblico pagante. Insomma nel giro di pochi mesi il locale era
diventato famosissimo in tutta Roma. Da lì poi, abbiamo preso il volo, abbiamo
cominciato la nostra avventura, dapprima altre cantine, poi qualche locale più
importante, e il nostro nome, The Pennies, era sempre più apprezzato tra i
giovani che ci seguivano ovunque.
Pensa che ad un certo punto, non avevamo soldi, eravamo minorenni, e Musicarte
(il negozio di musica più grande e conosciuto) non poteva darci gli strumenti
più professionali per suonare, spuntò fuori un nostro fan/amico, Enzo Vita,
che poi divenne il chitarrista solista del Rovescio
della Medaglia, il quale si offrì di firmare le cambiali per acquistare
tutti gli strumenti.
2-E poi i dischi.....
I Pennies erano ormai dei professionisti, avevamo una attrezzatura di prim'ordine
per quei tempi, Furgone Ford compreso! Arrivarono anche i grandi locali, il
Piper, il Titan, il Gattopardo (attuale Gilda), ecc. Arrivò anche il contratto
con la casa discografica, un sogno che si avverava!
Arrivò così il primo disco, una cover di un brano di Simon e Garfunkel, The
Boxer, registrato alla RCA, il mito!
E poi le tournée fuori Roma, a Cagliari, a Ischia, a Capri, nel 1971
partecipammo al primo festival pop di Viareggio indetto fra i gruppi pop
italiani. E poi partecipammo a trasmissioni radiofoniche seguite in quegli anni
come Supersonic e Long Playing.
Eravamo ormai maturi per realizzare qualcosa di più impegnativo, un LP!!! Pensa,
da zero al Long Playing.......
Avevamo una serie di pezzi nostri che preparammo con cura, realizzammo un nastro
e portammo tutto alla It (la nostra casa discografica) per proporli a Vincenzo
Micocci.
3-Avete conosciuto altri musicisti, anche Amedeo Minghi.....
Sì, alla It abbiamo conosciuto un sacco di amici che poi sono diventati
grandi, amici come Antonello Venditti, Edoardo De Angelis, i Vianella, Francesco
De Gregori, Amedeo Minghi, e molti altri.
Amedeo era un nostro grande estimatore, al punto che sapendo della nostra
intenzione di fare un 33 giri, ci propose di inserire un brano che, diceva, era
fatto proprio per noi, The Photograph. Le parole furono scritte da Lally
Stott dei Motowns.
Erano gli anni in cui i gruppi inglesi andavano per la maggiore ed allora la
nostra casa discografica pensò bene di farci passare per inglesi, avevamo una
buona pronuncia e quindi......realizzammo tutto il 33 giri in inglese.
Qualche tempo dopo Amedeo ci propose di rifare il 33 giri in italiano, lo
avrebbe prodotto lui.
4-Poi, cosa è successo?
Purtroppo il furore iniziale si spense, anche grazie ad alcune scelte che la
casa discografica fece ed allora........il 6 gennaio del 1972, eravamo al
Gattopardo, decidemmo di chiudere con l'attività.
Abbiamo collaborato anche con altri artisti nella realizzazione di loro dischi,
Rosalino (il primo disco 45 giri nato dalla collaborazione con Lucio Dalla),
Piero Ciampi, Marisa Sannia ed altri.
Questa per sommi capi la nostra storia......poteva anche andare meglio!
5-Quante copie sono state vendute del disco?
5000 copie, era lo stock con cui la RCA faceva la prima produzione.
Cliccare sulle foto per ingrandirle
Grazie mille ad Alessandro Rossetti per le
preziose informazioni, le foto, l'intervista
Grazie anche a Giorgio Meloni per alcune informazioni aggiuntive sul gruppo.