Etichetta

FONIT-CETRA

Nata dall'unione di due vecchie case discografiche italiane degli anni '30, la Fonit-Cetra non è mai stata un'etichetta particolarmente devota al rock, ma la sua produzione durante gli anni '70 comprende alcuni dei gruppi più importanti (e degli album più belli) della storia della musica rock e progressiva italiana.

La discografia che segue non è completa, perché sarebbe un lavoro immane per chiunque raccogliere i numeri di catalogo di tutta la produzione Fonit e Cetra di ogni genere, e dunque contiene solamente le serie di album LPX (più vicina al rock) ed LPQ (che comprendeva anche artisti di fok tradizionale), insieme a due soli album della serie LPP. 
Mentre gli album hanno un sistema di numerazione unico per i due marchi, i singoli portavano la sigla SP per la Cetra e SPF per la Fonit.

Negli anni la gloriosa casa discografica ha assunto il nome di Nuova Fonit-Cetra, ma questa società è poi fallita ed il marchio è stato rilevato dal gruppo Warner che ha creato la Warner Fonit, attualmente società indipendente.

È strano notare come la maggior parte di questi dischi ha il marchio Fonit sull'etichetta 
mentre alcuni hanno il nome Cetra (con disegno dell'etichetta identico).

Infine, ecco un piccolo elenco di ristampe Fonit, divise nelle diverse serie, Fonit 3000 (del 1976-78 con copertine singole generalmente diverse da quelle originali), Double Music (metà anni '70, album doppi a basso prezzo), Pellicano (inizio anni '80, anche questa con copertine singole generalmente diverse) e Fonit/VinylMagic.(le uniche ristampe a mantenere le stesse copertine delle edizioni originali). Sono comprese anche alcune importanti produzioni della Fonit International, un'etichetta usata per breve tempo per artisti stranieri (tra i quali i celebri falsi Tritons).
Gli elenchi non sono completi e saranno aggiornati ogni volta che si scoprono nuove informazioni. Il vostro aiuto è prezioso!

Non particolarmente originale nella grafica, la classica etichetta Fonit/Cetra è tutta nera con logo superiore e scritte in color argento. Dal 1968 circa le etichette portano il marchio SIAE e spesso anche il timbro circolare, mentre le primissime copie del primo album dei New Trolls avevano ancora il marchio BIEM.
Una particolare eccezione a questa tradizione è rappresentata dalla serie di album con il codice LPP, che comprendeva per la maggior parte dischi di folk e musica tradizionale, e che aveva un'etichetta blu con scritte argento. L'album dei Ricordi d'Infanzia è stato curiosamente inserito in questa serie.

Probabilmente intorno al 1974-75 è stata adottata una nuova etichetta, sempre di colore nero ma con tre piccole scritte Fonit sulla parte superiore, sempre in grigio argento, ed il colore di fondo è stato cambiato in arancione nel 1975, mantenendo la stessa grafica. 
Alla fine degli anni '70 alcuni dischi Cetra hanno un'etichetta rossa con scritte nere che riproduce il design classico anni '60-70.
Le serie speciali (Fonit 3000, Double Music e Pellicano) della fine anni '70-primi anni '80 hanno tutte etichette diverse, la Double Music di colore rosso scuro, la Pellicano arancio chiaro.

Intorno alla fine degli anni '80, il rilancio della Fonit-Cetra ha compreso una serie di ristampe in collaborazione con il negozio di dischi milanese (poi diventato etichetta indipendente) Vinylmagic, prima su CD e poi in edizioni limitate in vinile.
Per molte delle produzioni più rare (Samadhi, Ricordi d'Infanzia, Alluminogeni) questa è stata la prima ristampa in vinile mai uscita. Queste ristampe avevano una nuova etichetta di color celeste con scritte nere e in alcuni casi erano tratte dalle matrici originali.

LP Cetra anni '60 (marchio BIEM)	LP Cetra anni '60-70 (marchio SIAE)
LP Fonit etichetta standard anni 60-70	LP Fonit-Cetra International
LP Cetra serie LPP etichetta blu
LP Fonit metà anni 70 etichetta nera	LP Fonit metà anni 70 etichetta arancione
LP Cetra fine anni '70	LP Cetra serie Double Music, anni '70
LP Fonit serie Pellicano 1980	LP Fonit/Cetra ristampe del 1991
Una curiosa etichetta Cetra in stile retrò dal Venezuela

Grazie a Manuel da Achada per la foto del disco venezuelano e a Davide Ariaudo per alcune informazioni sulla Fonit