Artista
CONSORZIO ACQUA POTABILE (CAP)
1977
Romolo Bollea (voce, tastiere)
Maurizio Venegoni (tastiere)
Massimo Gorlezza (chitarra)
Giancarlo Morani (basso)
Pippo Avondo (batteria)
1993
Paul Rosette (voce)
Romolo Bollea (tastiere)
Maurizio Venegoni (tastiere)
Massimo Gorlezza (chitarra)
Riccardo Roattino (chitarra)
Pippo Avondo (batteria)
1998
Maurizio Mercandino (voce)
Romolo Bollea (tastiere)
Maurizio Venegoni (tastiere)
Fabrizio Sellone (tastiere)
Massimo Gorlezza (chitarra)
Chicco Mercandino (chitarra)
Luigi Secco (basso)
Luca Bonardi (batteria)
È strana la storia di questo gruppo della provincia di Novara, che non riuscì a pubblicare niente durante gli anni '70 ed è stato riscoperto negli anni '90 dall'etichetta milanese Kaliphonia. Un CD di registrazioni dal vivo del 1977 venne pubblicato, e il gruppo si riunì con quattro dei cinque componenti originali per un bell'album completamente nuovo. Dopo questo "esordio", altri CD sono arrivati negli anni successivi.
Il gruppo si era formato a Boffalora Ticino nel 1971, e dopo i primi concerti realizzò una "opera prog" intitolata Gerbrand, che venne rappresentata nei teatri della zona ma mai registrata. L'orientamento musicale era simile a quello del Banco del Mutuo Soccorso o la Premiata Forneria Marconi, in uno stile tipico del prog italiano con due tastiere e lunghe composizioni.
Il gruppo originale si sciolse alla fine degli anni
'70, e alcuni dei componenti vennero contattati per la pubblicazione in CD di un
vecchio nastro live. Da qui la scelta di riunirsi intorno al tastierista Bollea
e le nuove registrazioni dagli anni '90 in poi.
Oltre alla produzione realizzata a suo nome, il gruppo ha partecipato a diverse compilation a tema di artisti internazionali, come i due tributi a Camel e Van Der Graaf Generator pubblicati dalla Mellow e i tre progetti promossi dalla rivista finlandese Colossus e usciti in Francia per la Musea, dedicati all'Odissea, all'Inferno dantesco e al film I 7 Samurai.
Nel 2014 la lunga carriera del Consorzio Acqua Potabile è stata celebrata con un ricco cofanetto contenente un riassunto della loro produzione, mentre nel 2016 la Black Widow ha pubblicato un nuovo album in studio, Coraggio e mistero, realizzato insieme al leader dei Jumbo, Alvaro Fella.
LP |
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Il Teatro delle Ombre | A.C.'70 "Do Not Forget Them" (DNFT 05) | 2015 | copertina apribile - inserto - vinile arancione |
Coraggio e mistero | Black Widow (BWR 196 LP) | 2016 | uscito a nome “Consorzio Acqua Potabile + Alvaro ‘Jumbo’ Fella”- copertina apribile, due inserti e cartolina, 1 brano in più dell’edizione CD |
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Sala Borsa live '77 | Kaliphonia (KRC 002) | 1993 | registrazioni live del 1977 della formazione originale |
Nei gorghi del tempo | Kaliphonia (KRC 003) | 1993 | |
Robin delle stelle | Kaliphonia (KRC 012) | 1998 | prima edizione con sovracoperta e libretto |
Il bianco regno di Dooah | Robin & T. Records (RBN 001) | 2003 | uscito anche in edizione limitata 499 copie con scatola in legno, poster e un brano in più (cat.RBN 002) |
Da Odisseo A Katayama Gorobei (Per Asilah-El Hedei) | Robin & T. Records (RBN 003) | 2008 | edizione limitata di 200 copie - copertina digipack e obi |
Il Teatro delle Ombre (quarant'anni controluce) | A.C.'70 "Do Not Forget Them" (DNFT 01) | 2014 | cofanetto con 4 CD e libro di 200 pagine - contiene la riedizione di Nei gorghi del tempo, 2 CD di inediti e nuove registrazioni di vecchi brani, 1 CD di brani live |
Coraggio e mistero | Black Widow (BWR 196) | 2016 | uscito a nome “Consorzio Acqua Potabile + Alvaro ‘Jumbo’ Fella” |
PARTECIPAZIONE A RACCOLTE DI ARTISTI VARI |
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Fafnir (con un estratto da Gerbrand) |
Kaliphonia (KRC 004) | 1993 | compilation di vari artisti di nuovo prog italiano |
Harbour of joy - A
tribute to Camel (con Harbour of tears) |
Mellow (MMP 299 A/B) | 1994 | 2CD - contiene anche brani di Evolution, Glass Hammer, Aton's, New Credo, Galahad, Zauber, Finisterre, Notturno Concertante ed altri |
Eyewitness - A tribute to
VDGG (con Faint-heart and the sermon) |
Mellow (MMP 279) | 1995 | 2CD - contiene anche brani di Landberk, Gizmo, Deus ex Machina, Finisterre, French TV, Zauber, Notturno Concertante, Men Of Lake ed altri |
Odyssey - The greatest tale (con Chapter VI: Sulle Ali Del Sogno – Odissea: Libri XIV, XV, XVI) |
Musea (FGBG 4534.AR) - Francia | 2005 | 3CD - contiene anche brani di Nathan Mahl, Nexus, Glass Hammer, XII Alfonso, Simon Says, Tempano, Minimum Vital, Aether |
The 7 Samurai - The ultimate epic (con Alla corte degli eroi - 1550) |
Musea (FGBG 4604.AR) - Francia | 2006 | contiene anche brani di The Farmers e The Bandits |
Inferno - The Divine Comedy part I (con La danza dei contrari) |
Musea (FGBG 4753.AR) - Francia | 2008 | 4CD - contiene anche brani di Nuova Era, Lady Lake, Greenwall, Colossus Project, Court, Wicked Minds, Il Castello di Atlante, Sinkadus, Notabene, Corte Aulica ed altri |
I primi due CD vennero inizialmente venduti insieme
dalla
Kaliphonia in un cofanetto.
Robin delle stelle ha avuto una prima edizione limitata con una custodia
esterna ed un libretto.
Anche Il bianco regno di Dooah è stato stampato, oltre alla versione standard, in un'edizione speciale di 499 copie con scatola di legno, un poster ed un brano in più rispetto alla versione normalmente in vendita. Questa edizione ha il numero di catalogo RBN 002.
Il CD del 2008 Da Odisseo A Katayama Gorobei (Per Asilah-El Hedei) è uscito in 200 copie numerate per il solo mercato giapponese.
Il cofanetto del 2014 Il teatro delle ombre contiene un libro fotografico di 200 pagine. L'LP con lo stesso titolo è uscito all'inizio del 2015 in edizione limitata con vinile arancione e contiene quattro brani live registrati nel 2012 e un inedito.
Coraggio e mistero, realizzato nel 2016 da Consorzio Acqua Potabile e Alvaro ‘Jumbo’ Fella è uscito in CD ed LP; quest’ultimo con copertina apribile, due inserti, cartolina e un brano in più, Le sette stanze di Dimitrji, rispetto alla versione in CD.
Sala borsa live '77 - CD |
Nei gorghi del tempo - CD |
Robin delle stelle - CD |
Il bianco regno di Dooah - CD |
Il teatro delle ombre - cofanetto |
Coraggio e mistero - LP |
Estratti da un'intervista con il tastierista Maurizio Venegoni, di Juan Mellado (Barcellona), giugno 2003
1-Ciao Maurizio, puoi dirci come ti sei interessato al rock progressivo?
Ora ho 45 anni, e ho cominciato a suonare questa musica
nel 1971, quelli erano i bei tempi in cui la musica era solo il rock
progressivo... non c'era nient'altro. Musica per ballare, per sognare, per
cercare una ragazza, l'unica colonna sonora di quegli anni è stata quella che
poi è stata chiamata "musica progressiva".
C'era questo gruppetto di amici, che per cercare di crescere musicalmente
imitava i grandi nomi dell'epoca, gli italiani Banco, PFM, Le Orme, e i nomi
internazionali come Genesis, Jethro Tull, Gentle Giant.
Eravamo giovani e senza esperienza, e vivevamo quel grande periodo musicale più
come appassionati sempre presenti ad ogni concerto, che come protagonisti sul
palco di un'epoca storica.
Ma in ogni caso, nella nostra piccola dimensione locale, avemmo la soddisfazione
di suonare le nostre composizioni in molti teatri, con l'aiuto di ballerini,
dispositive e scenografie come nel caso dell'oipera rock Gerbrand, dal
nostro tour del 1974.
La prima fase di questo grande sogno finì nel 1977-78, quando il punk e la disco music
portarono via ogni interesse per qualsiasi forma di musica che potesse essere
definita intellettuale o impegnata. Il nostro Sala Borsa live 1977 (pubblicato
solo nel 1993) è una testimonianza di quell'epoca.
Ricomnciammo di nuovo nel 1992, con l'aiuto di Raoul Caprio della Kaliphonia e
il duro lavoro di Romolo Bollea e Massimo Gorlezza, entrambi dalla prima
formazione del C.A.P. Negli anni successivi abbiamo trovato nuovi e giovani
musicisti, provenienti da stili ed esperienze musicali diverse, ed oltre ad
essere ottimi amici, loro sono stati i primi fans e supporter della nostra
evoluzione musicale.
Voglio salutare tutti loro, con l'amore che meritano i compagni viaggiatori di
avventure rischiose.
2-Che genere di rock progressivo preferisci? Puoi nominare alcuni dei tuoi artisti preferiti?
Il prog italiano degli anni '70 mi fa ancora venire i brividi: Banco, PFM,
Orme, ma anche gruppi meno conosciuti come Locanda delle Fate, Maxophone, Reale
Accademia di Musica, il primo Alan Sorrenti, i primi New Trolls, tanti nomi...
Anche Genesis, Jethro Tull, Gentle Giant e gruppi minori come Gryphon, Fantasy,
Druid, Fruupp o gli americani Yezda Urfa.
Negli anni '80 mi hanno emozionato profondamente gli Anyone's Daughter.
3-E c'è qualcosa che non ti piace per niente?
Forse alcune produzioni recenti di nuovo prog, ma il mio lettore CD accetta tutto, anche alcune cose che sono molto peggiori di quello che pensavo.
4-Il vostro ultimo album è "Il bianco regno dei Dooah", ne sei soddisfatto?
È stato un lavoro lungo e duro, questa volta con un grande aiuto da tutti i componenti del gruppo. Alla fine sono molto soddisfatto di questa composizione originale.
5-Cosa vi aspettate da "Il bianco regno dei Dooah", come pensate che sarà giudicato?
Posso solo dire che ci aspettiamo molte domande come le tue: questo
conferma che qualcuno, vicino o lontano, è interessato a quello che facciamo,
alle storie che scriviamo, alla nostra musica. Vogliamo solo condividere con
altre persone il nostro lavoro e presentare a tutti i risultati, come successe
per Robin delle stelle.
La principale differenza con Robin è che quel disco prese l'ispirazione
da un cartone animato degli anni '70, mentre Il bianco regno ha un
soggetto completamente originale, sia nella storia che nella musica.
6-Quando avete cominciato a lavorare all'idea di "Il bianco regno dei Dooah"?
Nel 1977, mentre andavo in autobus all'università di Milano e
la città e i dintorni erano colpiti da una terribile nevicata. Bè, durante un
viaggio lungo un'ora ho scritto tutto il soggetto e una buona parte dei testi di
Il bianco regno.
Il nome Dooah viene da un piccolo villaggio di pescatori (il vero nome è Dooagh)
in Irlanda, isola di Achill - Contea di Mayo, un posto con piccole case bianche
con nuvolette di fumo che vengono fuori dai piccoli comignoli bianchi. Il nome Dooah
suonava perfetto per questo equo e giusto re, che regge il potere in questo
regno di sogno e fantasia.
7-Mi sembra che sia molto simile all'album precedente, non pensi?
C'è sicuramente continuità nel nostro stile musicale, ma penso che Il bianco regno abbia una qualità decisamente migliore sia nel suono che nella registrazione, e che sia un lavoro molto più maturo. Durante la composizione tutto il gruppo ha contribuito, e questo è stato molto importante.
8-Credo che i CAP siano stati influenzati dal Banco e qualche volta dalla PFM. Ci sono altri gruppi che hanno lasciato un'impronta sul vostro stile?
Sicuramente il Banco, come hai notato, e qualcosa di PFM e Le Orme, ma c'è stata una grande ispirazione da quei fantastici anni '70 italiani, che hanno creato un movimento umano e musicale che è ancora vivo e vegeto dopo più di 25 anni. Ho appena comprato il CD Musica e parole dei Libra, era del 1975 circa, ed è ancora magico, ascoltalo, è così ricco di emozioni positive....
9-Qual è il motivo del ritorno al suono classico degli anni '70?
Non saprei, forse l'insoddisfazione per la musica che le case discografiche e i media stanno spingendo, o la ricerca di uno genere diverso in un mondo musicale che ora contiene migliaia di stili.. Forse nostalgia per i giorni passati, per tutti coloro oltre i 40 come me, che hanno influenzato con i propri gusti musicali i propri figli, nipoti o i figli degli amici.
10-Non pensi che abbiate dei problemi con il pubblico straniero cantando in italiano? Io preferisco quando cantate in italiano piuttosto che in inglese.
Non penso che il cantato in italiano possa precludere le
possibilità di successo. Sono convinto che ogni artista debba cantare nella
propria lingua per comunicare in maniera migliore il senso dei testi. Penso che
i dischi migliori siano quelli cantati in lingua originale, dal Giappone alla
Cecoslovacchia dei
Modry Efekt.
Anche al cinema, cerchiamo di trovare il senso dei dialoghi nelle versioni
originali dei film, allora perché dovremmo tradurre nella nostra musica il
senso dei testi originali? Una singola frase, questo si può fare e
probabilmente lo faremo, ma non un intera canzone.
11-Cosa pensi della attuale scena neo-prog italiana? Conosci altri gruppi italiani? Cosa pensi di Finisterre, Deux Ex Machina, Hostsonaten, La Maschera di cera, Garden Wall?
Certo, li conosco molto bene, ho tutti i loro dischi. Permettimi di salutare Fabio Zuffanti di Finisterre/La Maschera di Cera che ci ha aiutato nel nostro viaggio al festival di Tiana Prog. Penso che Fabio, con le sue idee, sia uno dei più interessanti artisti nella nuova scena progressiva italiana.
12-E come giudichi questi gruppi, rispetto ai classici degli anni '70?
Sono molto interessato a tutto,nel campo del new-progressive, ma devo confessare che, con poche eccezioni, i classici e anche i gruppi minori degli anni '70 hanno un suono più vicino al mio gusto.
13-Cosa pensi del ritorno dei gruppi classici, Banco, PFM, Le Orme?
Grandi gruppi, ma la loro presenza aumenta solo il mio senso di nostalgia per i giorni passati.
14-Conosci nuovi o vecchi gruppi progressivi spagnoli?
Conosco molto bene Atila, e sono molto fiero di poter suonare
nello stesso concerto con loro, perché li considero l'equivalente spagnolo
della PFM. Mi piacciono gli Harnakis e i favolosi Galadriel, con quel suono
ispirato dai Genesis. Mi piace l'uso della lingua nella vostra musica, anche se
non l'ho mai studiata.
Ho anche molti dischi di prog sudamericano, come Banana, Crucis, Bubu, e mi
piace molto la musica folk della Galizia e dell'Asturia, artisti come Luarna Lubre,
Berroguetto, Susanna Seivane. Un piccolo estratto di un canto tradizionale della
Galizia arrangiato da Luarna Lubre è stato inserito nella parte più epica ed
emozionale della nostra suite Il regno, e ne sono molto orgoglioso.
15-Quasi tutti oggi hanno una diversa definizione del progressive rock. Cosa significa "progressive" per te?
Forse mi considererai antiquato, ma io considero "progressive" la musica dei miei vent'anni, e dunque tutto quello che ora e nel futuro si ispira agli anni '70, partendo da Genesis o Yes, Gentle Giant o Jethro Tull, fino a Banco, PFM o Le Orme. Per lo stesso motivo se compro qualcosa di nuovo che viene descritto come "west coast", so che mi piacerà, perché so di trovarci qualcosa di bello.
16-Cosa pensi della fusione tra Progressive Rock e Metal?
Non sono un grande appassionato di quel genere di musica, il nostro batterista e il bassista ne vanno pazzi. Mi piacciono solo le parti più gotiche e melodiche, le trovo molto introspettive e inquietanti, ma in senso positivo.
17-Pensi che il rock progressivo sia morto?
Decisamente no, finché qualcuno come te sarà interessato alla
musica di gruppi come il CAP, il prog non morirà mai.
Il rock progressivo non è solo musica, è un mondo interiore, una sensazione
affascinante che unisce insieme persone dalle diverse parti del mondo.
Internet ha un ruolo importante nel mantenere i rapporti tra tutte queste
persone, come dimostra il contatto tra te e me.
Se pensi che, a 45 anni e con una carriera musicale molto lontana dalle scene
musicali più importanti, sono stato invitato insieme ai miei sette amici a
presentare il nostro nuovo disco a Barcellona, questa è un'altra conferma che
il prog è vivo e vegeto.
18-Progetti per il futuro?
Speriamo di continuare a suonare in giro per il mondo, trovare ancora molti amici come te e dividere con loro i risultati degli ultimi tre anni di duro lavoro. Forse un CD live e sicuramente un nuovo album in studio da comporre, provare, registrare, promuovere...non sono brutti progetti!
Molte grazie a Juan Mellado de La Caja de Musica (e indirettamente Maurizio Venegoni) per l'intervista