Artista

IL CASTELLO DI ATLANTE

1975-1982
Aldo Bergamini (chitarra, tastiere, voce)
Massimo Di Lauro (violino, tastiere)
Giampiero Marchiori (flauto)
Dino Fiore (basso)
Paolo Ferrarotti (batteria, voce)

1982-2000
Marchiori sostituito da
Roberto Giordano (tastiere, voce)

2001
Fiore sostituito da
Franco Fava (basso)

2007
Fava sostituito di nuovo da
Dino Fiore (basso)

Come tanti gruppi degli anni '70, Il Castello di Atlante non ebbe la possibilità di realizzare nessun disco all'epoca. Ma il gruppo non ha mai smesso di suonare e, come il Consorzio Acqua Potabile, ha realizzato il primo album negli anni '90, con una formazione che comprendeva molti dei componenti originari.

Il gruppo si formò a Vercelli alla fine del 1974 come Hydra con Giorgio Lobascio alla chitarra, prendendo il nome attuale nel 1975 (anche se il primo concerto era stato fatto con il nome di Stato d'Allarme) e raggiungendo una formazione stabile dopo l'ingresso di Aldo Bergamini come cantante solista e chitarrista, con una buona attività concertistica soprattutto locale. Una cassetta promozionale, La guerra dei topi, venne registrata in questi primi anni.
La formazione a cinque durò fino al 1982, con l'aiuto di musicisti ospiti di tanto in tanto, tra questi il tastierista Vittorio Pallavicini e il chitarrista David Rampone.

Nel 1982 il flautista Marchiori lasciò il gruppo, continuando a seguirlo però come tecnico del suono, e gli altri quattro registrarono un secondo demo-tape, Semplice... ma non troppo, oltre ad un 45 giri, realizzato privatamente nel febbraio 1983, quando il nuovo aggiunto Roberto Giordano alle tastiere si era già unito a loro.

Il gruppo continuò a suonare su un livello minore durante gli anni '80, producendo nel 1986 un terzo nastro, Passo di danza, e solo un trio composto da Bergamini, Fiore e Ferrarotti ha mantenuto vivo il nome negli anni a causa degli impegni di lavoro degli altri. 
La rinascita ufficiale del Castello di Atlante avvenne all'inizio degli anni '90, grazie all'interesse della Vinyl Magic e del tastierista degli Arti & Mestieri Beppe Crovella, con la realizzazione dell'album d'esordio, Sono io il signore delle terre a nord.
Mantenendo il tipico suono del prog sinfonico italiano tradizionale, ma con qualche sonorità degli anni '90, l'album venne accolto da ottime recensioni, ed è diventato un punto di partenza per il gruppo. Mentre l'iniziale Tirando le somme può suonare simile ad alcuni gruppi neo-prog degli anni '80, alcuni brani come La foresta dietro il mulino di Johan
o Estate sono molto più vicini nel suono ai grossi nomi storici del prog italiano, ma il gruppo ha un elemento distintivo nel ruolo di spicco del violino, che aggiunge un tocco di folk al loro stile.

Il secondo album del 1994, Passo dopo passo, era in realtà una compilation di vecchie registrazioni, sia studio che live, di livello minore rispetto al primo. Il disco contiene anche registrazioni live degli anni '70, ma la copertina non dà dettagli sulle date. Il terzo album L'ippogrifo, dello stesso anno, riprendeva la formula del primo, anche se per alcuni critici in maniera un po' troppo melodica.

Altri album all'inizio del nuovo decennio, nel 2001 il bellissimo Come il seguitare delle stagioni, che è stato anche il loro primo LP uscito in vinile oltre che in CD, e nel 2004 Quintessenza, tutti e due con un ottimo livello compositivo ed esecutivo e come sempre con qualche riferimento a gruppi storici come PFM o Quella Vecchia Locanda, sebbene il Castello di Atlante abbia continuato ad avere un'ottima personalità e un suono piuttosto originale.

Tra le ultime produzioni un CD+DVD live del 2014 uscito per l’etichetta messicana Azafran Media e, nel 2019, un rifacimento del primo album, totalmente risuonato e con un brano aggiuntivo.

 

 

LP

Come il seguitare delle stagioni Electromantic (ARTLP 2002) 2001 copertina singola con busta interna - contiene un brano in meno delle versione CD
 

CD

Sono io il signore delle terre a nord Vinyl Magic (VM NP 003) 1992  
Passo dopo passo Vinyl Magic (VM 045) 1994 registrazioni studio e live 1976-84
L'ippogrifo Vinyl Magic (VM NP 013) 1994 copertina digipack apribile in più parti
Come il seguitare delle stagioni Electromantic (ART 402) 2001 mini-copertina apribile - anche in vinile
Quintessenza Electromantic (ART 112) 2004  
Concerto acustico Electromantic (ART 417) 2006 registrazione del concerto al Novara Art Rock Acustico del 2006
Tra le antiche mura Electromantic (ART 504) 2008  
Cap.8 - Live Azafran Media (AP 1419) – Messico 2014 CD+DVD – copertina digipack
Arx atlantis Aenima Recordings (AE 2017) 2016 copertina digipack
Siamo noi i signori delle terre a nord Aenima Recordings (AE 2035) 2018 copertina digipack - rifacimento del primo album con un brano in più
 

PARTECIPAZIONI A RACCOLTE DI ARTISTI VARI

A taste of New Prog 90
(con La foresta dietro il mulino di Johan)
Vinyl Magic (PRM 01) 1993 singolo promozionale 7" con copertina a colori, con estratti di brani da album, comprende anche Calliope, Syndone, Romantic Warriors, Alluminogeni, Unix - distribuito con la rivista Melodie e Dissonanze
The return of Italian pop
(con Il pozzo e Pioggia)
Vinyl Magic (VM 201) 1996 compilation CD inclusa nel libro The return of Italian pop  - comprende anche Romantic Warriors, Calliope, Syndone, Secret Cinema, Alluminogeni, Tower, Mosaic, Circle of Fairies, Next, Empire 
Kalevala
(con Ilmarinen forges the Sampo)
Musea (FGBG 4463.AR) - Francia 2003 cofanetto 3-CD basato sull'omonima saga finlandese - brano compreso anche nel CD Quintessenza
Inferno - The Divine Comedy part I
(con Malebolge)
Musea (FGBG 4753.AR) - Francia 2008 4CD - contiene anche brani di Nuova Era, Lady Lake, Greenwall, Colossus Project, Court, Wicked Minds, Consorzio Acqua Potabile, Sinkadus, Notabene, Corte Aulica ed altri
 

SINGOLI (con copertina)

Tirando le somme
Semplice ma non troppo
Private pressing (1956) 1983  

 

Tutti i CD del Castello di Atlante sono facilmente reperibile, essendo ancora in catalogo. La versione in vinile di Come il seguitare delle stagioni è uscita in edizione limitata e diventerà probabilmente rara.

Sono io il signore delle terre a nord - CD
Passo dopo passo - CD
L'ippogrifo - CD
Come il seguitare delle stagioni - CD
Quintessenza - CD
Tirando le somme - 45 giri

 

 

Intervista con il batterista Paolo Ferrarotti, di Augusto Croce, gennaio 2004

1 - Quali sono le origini del gruppo? Avevate altre esperienze precedenti?

Nell'estate del 1974 Dino Fiore, che aveva 19 anni, ed io, diciottenne, decidemmo di formare un gruppo. Io avevo suonato per circa due anni in un trio, suonando brani di Nice ed ELP ma anche con del materiale originale. Dino aveva appena lasciato un gruppo con cui aveva suonato per tre anni, facendo solo pezzi originali. All'inizio non sapevamo bene cosa fare, volevamo solo trovare altra gente con cui suonare.
Conoscevamo Massimo Di Lauro, e sapevamo che suonava il violino, ma nessuno di noi sapeva dove abitasse. Così lo rintracciammo e lui accettò di suonare con noi. Lui era diplomato alla Scuola di Musica di Vercelli, ed era ancora nell'orchestra della scuola, ovviamente suonando musica sinfonica.
Un altro nostro amico, Giampiero Marchiori, suonava il flauto, ma non era stabilmente in nessun gruppo, collaborava solo con qualcuno. L'ultimo, nel febbraio 1975, fu Aldo Bergamini con la sua chitarra, aveva appena lasciato una cover band con cui aveva suonato per cinque anni. A parte Massimo ci conoscevamo tutti da anni, quindi eravamo un gruppo di amici prima di essere un gruppo musicale.
Qualche anno più tardi Giampiero ha lasciato il gruppo, e, alla fine del 1982 abbiamo trovato Roberto Giordano, che aveva una lunga esperienza come pianista ed era stato in gruppo progressivo suonando materiale originale.

2 - Vi siete mai sciolti o siete sempre rimasti attivi?

Il Castello di Atlante è sempre rimasto in vita! Ovviamente nei suoi 30 anni di vita ci sono stati cambi nella formazione, in un periodo eravamo in sette, e in un altro, tra il 1985 ed il 1990, eravamo rimasti in tre, io con Aldo e Dino.
Poi, all'inizio del 1991, Massimo e Roberto sono rientrati e nel 2001 Dino ha lasciato ed è stato sostituito da Franco.
Ma la cosa più importante p che siamo sempre stati in contatto in questi lunghi anni, e non abbiamo mai smesso di trasformare in musica le nostre emozioni ed esperienze. Questo significa che la nostra amicizia, sui cui si fonda l'esistenza del gruppo, la nostra sensibilità, il nostro personale modo di vedere la vita, non sono mai venuti meno. Il Castello di Atlante è una parte delle nostre vite!

3 - Com'è stata la vostra attività live negli anni '70?

Negli anni passati facevamo molti concerti in Italia, specialmente tra il 1978 e il 1983. Purtroppo non abbiamo mai avuto la possibilità di fare dischi, e questo ha avuto un impatto negativo sulla nostra attività live che non è mai andata oltre un livello amatoriale.
Per essere onesti, il nostro approccio ai concerti era assolutamente professionale, ogni cosa era attentamente studiata e provata, anche cosa dire tra un brano e l'altro e la presentazione finale. Inoltre abbiamo avuto fino al 1980 Giampiero Marchiori con la sua verve teatrale. Giampiero era molto interessato al lato visuale della musica, era sempre truccato sul palco e spesso inventò delle strane scenografie per aumentare l'effetto della nostra musica.
Quando Giampiero ha lasciato il gruppo, abbiamo dovuto trovare qualcos'altro oltre al normale spettacolo di luci. Così cominciammo ad usare diapositive, e devo dire che il risultato con la musica era notevole. Abbiamo spesso usato il passaggio da brani molto potenti, con il palco inondato di luci, a parti di solo piano con diapositive scure, con un ottimo effetto.

4 - Come mai non avete registrato niente negli anni '70?

Devo ammettere che il nostro suono non era maturo come poi è diventato negli anni successivi, e forse noi stessi non eravamo molto maturi. Ad ogni modo tra il 1977 e il 1978 entrammo in contatto con due case discografiche, ma la Cramps disse che non eravamo abbastanza impegnati, e l'RCA che non eravamo abbastanza commerciali! Entrambi avrebbero voluto farci cambiare gli arrangiamenti e i testi, e ovviamente abbiamo rifiutato! Eravamo così orgogliosi che non abbiamo mai pensato di cambiare qualcosa. Il nostro disco doveva essere la nostra musica suonata da noi, e nient'altro. E così non è successo niente.

5 - E i vostri rapporti con altri artisti italiani ed esteri?

Abbiamo conosciuto qualche musicista di gruppi importanti, ma sempre in modo superficiale. Tra gli altri Patrizio Fariselli degli Area e Beppe Crovella degli Arti & Mestieri, prima che diventasse il nostro produttore. Nel 1981 siamo stati amici per un po' con il Banco, specialmente con  Rodolfo Maltese. Ma non posso dire che ci fossero dei veri rapporti con loro.

6 - Quali sono state le vostre prime influenze musicali?

Quando abbiamo formato il gruppo nel 1974 eravamo nel periodo migliore del progressive rock: Genesis, King Crimson, Yes, Jethro Tull, Van der Graaf, Banco e PFM erano famosissimi. Sicuramente non ascoltavamo altro, e almeno io, Aldo e Dino siamo cresciuto mangiando pane e prog! Considerando anche i suoi trascorsi, Massimo era più amante della musica classica e sinfonica.
Personalmente mi piacevano anche gruppi hard rock come Deep Purple, Led Zeppelin, Black Sabbath almeno agli inizi degli anni '70, ma con Emerson Lake & Palmer ho cominciato a cambiare gusti e quando ho sentito per la prima volta i Genesis…ho visto la luce! Da allora ho considerato solamente il rock progressivo.
Ovviamente tutti questi gruppi hanno influenzato fortemente, e lo fanno ancor oggi, la nostra creatività, e tutti noi li abbiamo amati, così è naturale che qualche parte musicale o qualche arrangiamento possa ricordare l'uno o l'altro di questi artisti. Ma non mi pare che questo sia un problema, l'aspetto essenziale è che la nostra personalità sia prevalente, per evitare una semplice copia.

7 - E ora che genere di musica ascolti?

Non ho molta fantasia…prevalentemente musica prog, anche se mi piace molto Phil Collins. Devo ammettere che Phil è il mio batterista preferito, e ho alcune sue foto vicino alla batteria, come se mi potesse proteggere e ispirare!
Anche Aldo ascolta ancora musica prog, mentre Massimo è sempre vicino alla musica classica e sinfonica. Probabilmente quello che ha i gusti più diversi è Roberto, ma questo dipende anche dal suo lavoro, lui ha uno studio di registrazione e ascolta di tutto. Franco è più vicino al rock classico.
Io penso che quando si ascolta della musica non si deve fare altro. Per apprezzare veramente quello che ascolti devi essere concentrato. Io ho sempre la radio accesa, ma non la ascolto mai, perché sto sempre facendo qualcos'altro. E poi le radio trasmettono sempre robaccia, e quindi….. se voglio sentire un disco mi metto la cuffia e mi concentro su quello che sto ascoltando.

8 - Vi è stato mai offerto di suonare all'estero?

Purtroppo no!

9 - Cosa pensi dell'interesse degli stranieri per il prog italiano?

È vero, il prog italiano è molto conosciuto all'estero, l'abbiamo notato quando abbiamo preso parte al progetto Kalevala. L'idea è venuta a quelli della rivista finlandese Colossus, e ha portato all'uscita di un triplo CD basato sul loro poema epico nazionale Kalevala.
Gli organizzatori hanno contattato 30 gruppi di tutto il mondo, dando a ciascuno un capitolo del poema da adattare in musica. Be', dei 30 gruppi, ben 13 sono italiani!
Questo significa sicuramente qualcosa, penso che questo genere musicale abbia un seguito maggiore in Italia che in altri paesi, e quindi è facile trovare produzioni di ottima qualità.
Di certo il prog italiano ha molti appassionati in Estremo Oriente e in Sudamerica, e noi stessi abbiamo i notri mercati di riferimento nel Giappone, la Corea, Hong Kong e Singapore. Non mi saprei spiegare veramente i motivi, forse la nostra lingua è più musicale, almeno nel nostro caso visto che cantiamo in italiano. Non so, forse all'estero ci sono più persone disposte a concentrarsi per 15-16 minuti su un brano musicale, o forse il prog italiano dà delle emozioni particolari, chissà….
In ogni caso, sono felice che ci sia gente così, alla ricerca di una musica con forti contenuti e significati, forse non c'è tutta questa stupidità in giro come pensiamo!

10 - Come nascono le vostre composizioni?

Fondamentalmente lavoriamo in gruppo, uno di noi propone un'idea e ci lavoriamo tutti insieme. Dopo aver creato la struttura di base, lavoriamo sulle singole parti, ma può succedere che Aldo mi proponga una base ritmica o che Roberto lavori con Franco su un giro di basso. Ognuno deve essere convinto, sia della propria parte, che del risultato complessivo.
Contemporaneamente alla base musicale cominciamo a lavorare ai testi, le parole sono basate sulla struttura melodica, e dunque generalmente la seguono, anche se qualche volta abbiamo riadattato vecchi testi, che andavano cambiati, alla musica.
L'aspetto finale è l'armonia complessiva e la musicalità dell'intero brano, con una gran cura dei piccoli dettagli e delle singole note.
Ovviamente questo modo di lavorare richiede molto tempo, anche perché i nostri brani sono spesso lunghi 15 minuti o più, e alla fine si può notare che suonano molto diversi rispetto a quando sono stati concepiti, ma lo scopo principale è che ne siamo tutti soddisfatti.
Qualche volta succede che tre di noi abbiano tre melodie diverse, e le assembliamo per creare un unico brano. Ovviamente nella musica progressiva si possono avere parti diverse in un unico brano, questo è uno degli aspetti caratteristici di questa musica. 
Per motivi di diritti d'autore tutta la musica viene firmata da Roberto, e dal prossimo CD io risulto come paroliere, ma in realtà è sempre un lavoro di squadra.

11 - Nel 2001 Franco Fava ha sostituito Dino Fiore al basso. Come mai avete preferito un musicista di una certa età ad uno più giovane?

Non ci sono motivi particolari. Abbiamo incontrato Franco e ci è piaciuto. Sai, io ed Aldo abbiamo 48 anni, e Massimo 47, così c'è molta più affinità con un “ragazzo” di 54 anni che con uno di 20. La prima cosa per noi è la nostra amicizia, ed è più facile trovarsi a proprio agio con una persona che appartiene alla nostra generazione che con uno che potrebbe essere nostro figlio!
È solo questione di feeling, abbiamo provato un altro bassista della nostra età prima di Franco, ma non c'era feeling!

12 - Qualche anticipazione sul nuovo album?

Uscirà tra qualche settimana, si intitola Quintessenza, dove Quint sta per il nostro quinto album e rappresenta il tempo che passa, mentre Essenza è il succo del Castello di Atlante, l'amicizia e le esperienze che abbiamo vissuto insieme, tutte cose tenute insieme dalla nostra musica. Ancora una volta Il Castello di Atlante è uno degli elementi costanti della nostra vita.
Dal punto di vista grafico, abbiamo rappresentato i due elementi con il bianco e il nero, per rafforzare il significato della parola composita.
L'album contiene cinque brani, per una durata totale di 46 minuti, non è molto lungo, ma non abbiamo voluto ripetere quello che è successo con Come il seguitare delle stagioni dove per la versione in vinile abbiamo dovuto togliere un brano rispetto al CD.
I brani sono:
Non puoi fingere 
Nel mondo di oggi quello che conta di più è fare soldi. Una buona carriera ti dà l'opportunità di guadagnare più soldi e indubbiamente il denaro rende la vita più facile. Per questo motivo le persone fanno molte cose per fare carriera, quando vivono per il loro lavoro, ed una di queste è fingere. Puoi fingere con gli altri, con i colleghi, con il tuo capo, ma non con te stesso. Viene un momento in cui, se hai un po' di sensibilità, capisci che non puoi più fingere.

Ilmarinen forgia il Sampo

Il brano compreso nel progetto Kalevala, sul poema nazionale finlandese. Come ho già detto, gli amici della rivista finlandese Colossus hanno contattato 30 gruppi stranieri, chiedendo loro di mettere in musica un capitolo del poema, che ha come soggetto il fabbro Ilmarinen. A noi è toccato il decimo capitolo, intitolato Ilmarinen forgia il Sampo (uno strumento magico). Ci siamo trovati veramente a nostro agio con l'atmosfera magica che circonda i personaggi del poema.
Il tempo a venire 
Un pezzo scritto per una donna che stava attraversando un bruttissimo periodo della vita. Aveva un sacco di problemi con il marito e decise di divorziare, poi ha deciso di prendere una nuova strada nella sua vita, lunga e difficile, ma la scelta è stata giusta, perché ora sorride di nuovo, così il tempo a venire è diventato molto migliore.
Cavalcando tra le nuvole
Strumentale – Quando sei con i tuoi amici e suoni la tua musica, ti sembra di toccare il cielo con un dito!
Questo destino 
Purtroppo ci sono cose che non possiamo controllare. Quando queste cose accadono ti senti colpevole se sei stato fortunato e altre persone, soprattutto le persone a cui vuoi bene, non hanno avuto la stessa fortuna. Così scrivi una canzone e ci metti dentro tutto quello che senti. Forse non è molto, ma è qualcosa, un piccolo appoggio per reggerti quando ti sembra che tutto il ressto stia crollando. Il Castello rappresenta per noi questo appoggio.
Per chiudere l'album c'è una ripresa di Il tempo a venire, che pensavamo potesse essere un ottimo tema di chiusura, data la sua maestosità.

13 - L'ultima domanda, come puoi riassumere Il Castello di Atlante?

Dopo trent'anni passati insieme potrei scrivere un'enciclopedia sul Castello di Atlante. La cosa principale è che siamo amici che hanno in comune un grande interesse per la musica, potremmo giocare a scacchi o costruire modellini di aerei o qualcos'altro, e sarebbe la stessa cosa. Siamo cresciuti insieme, abbiamo diviso momenti belli e momenti brutti. Abbiamo pianto gli amici scomparsi e condiviso la gioia quando sono nati i nostri figli.
Il Castello di Atlante esiste veramente, non è solo il nome di un gruppo, è il nostro studio, dove arriviamo con uno zaino pieno di pensieri e preoccupazioni, lo lasciamo fuori della porta, ed entriamo. Dentro siamo solo noi, e la nostra musica, e stiamo bene. E quando usciamo riprendiamo lo zaino sulle spalle. ma sono sicuro che è molto più leggero!! Sarei sicuramente una persona diversa se non avessi incontrato questi quattro amici, perché siamo veramente amici!

 

 



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Il Castello di Atlante - In studio, 2003

 

 

Il Castello di Atlante ha un proprio sito all'indirizzo http://www.ilcastellodiatlante.com  

 

 

Grazie al batterista Paolo Ferrarotti per l'esauriente intervista, foto, informazioni e incoraggiamenti.